[Intervista] STORMWOLF
Gli Stormwolf hanno marchiato il 2024 con un buon album come "Voyager", molto classico nel suo esprimere un concetto di hard rock/heavy metal. Andiamo a parlare un po' con la band per saperne di più su di loro!
01. Ciao, presentate la band con poche parole.
Titti: Ciao, noi siamo gli Stormwolf, qui presenti Davide, il nostro bassista e Tiziana "Titti", la batterista. Il progetto nasce diversi anni fa in formazione differente, la quale si è evoluta fino a quella odierna. Suoniamo una musica che possiamo definire Heavy Metal con voce femminile, e se dovessi descriverla in tre parole: dinamica, libera ed energica. Grazie per averci invitato a partecipare a questa intervista, è un piacere essere qui!
02. Riscontro del pubblico?
Davide: Per il momento sta avendo un riscontro positivo devo dire. Pure mia nonna ha comprato una copia.
03. Suonate dal vivo? E cosa volete trasmettere al pubblico?
Titti: Attualmente, a causa di vicissitudini personali e di organizzazione non stiamo suonando dal vivo, ma sicuramente ci piacerebbe tanto riprendere qualora si presentasse l'occasione. Amiamo trasmettere al nostro pubblico la voglia di divertimento trascinarli con noi nella musica e nel nostro modo di viverla. Speriamo sempre di riuscire a far trasparire l'energia che possediamo e farla risuonare negli altri perché possano partecipare della stessa e magari portarsene anche un po' a casa.
04. Evidenziate differenze stilistiche tra questo ultimo album e i precedenti.
Davide: Io sono entrato nel gruppo dopo la produzione del primo disco. Ascoltandolo oggi lo reputo un disco veramente solido. Poi sono arrivato io ed è andato tutto in vacca. Scherzi a parte, il secondo disco presenta delle sonorità più vicine al mondo prog canadese, senza contare i numerosi cambi di tempo e la durata dei brani. Tutto questo senza abbandonare gli anni ottanta, il metallo, il rock quello vero suonato con gli strumenti veri e la new wave elettronica francese.
05. Come nasce di solito un vostro brano?
Titti: Generalmente ci ritroviamo in saletta insieme, il nostro chitarrista Francesco porta delle idee, dei riff, o delle melodie su cui poi aggiungiamo la base di basso e batteria. Quando questi tre elementi raggiungono un equilibrio e la musica gira bene si va avanti con altre idee e si curano i dettagli. Per ultima arriva la voce insieme al testo. Il punto principale è divertirsi mentre si suona e fare in modo che tutti possano esprimersi liberamente. Francesco ci lascia davvero carta bianca e apprezza le sperimentazioni, ed è un grande vantaggio per essere personali e artistici. Apprezziamo la musica old school, per cui cerchiamo di caratterizzare la nostra in egual maniera, lasciando che tutto sia più naturale possibile, dalla composizione al suono, alla registrazione. In questo ultimo disco nello specifico abbiamo registrato senza click proprio per preservare questo stampo grezzo ma puro, che a nostro parere rende la musica molto vissuta.
06. Descrivete chi siete nella vita di tutti i giorni…
Davide: Sicuramente persone molto diverse… Francesco (il boss) è un vero fedele del metallo e passa le sue giornate a venerare il metallo. Anche Tiziana passa il tempo a venerare e suonare il metallo. Io invece inforno canestrelli e baci di dama. E poi me li mangio. L’unica cosa che abbiamo tutti in comune? La venerazione di "Grosso guaio a Chinatown", il capolavoro di John Carpenter.
07. Quali band hanno giocato un ruolo importante per farvi iniziare a suonare e quali ancora vi influenzano?
Titti: la cosa divertente è che tra il presente e il passato per noi è cambiato tutto, ma non è cambiato niente… mi spiego: Voyager è un doppio album, sul secondo disco ci sono solo cover di canzoni che adoriamo suonare e che ci hanno accompagnati dai nostri esordi in cameretta fino ad oggi, e che rimangono dei capisaldi sia per la nostra vita da artisti che personale. Stiamo parlando di gruppi quali Iron Maiden, Loudness, Celtic Frost… che tuttora ci ricordano da dove veniamo, e mettono in luce chi vogliamo essere, facendo da àncora per i momenti bui, e da guida nei momenti creativi, tuttora ci ispirano e ci fanno pensare a quanto sia bello suonare, quanto sia bella la musica!
08. Avete già qualche progetto nuovo in cantiere?
Davide: Tutti i progetti segreti sono rinchiusi in una cassaforte da qualche parte del mondo. Solo un uomo conosce la combinazione: Francesco Natale. E sì, vi dovete spaventare.
09. Come immaginate la vostra band tra dieci anni o più?
Titti: Niente di diverso da quello che è adesso: un modo per stare insieme a persone fantastiche nella condivisione di una passione profonda e meravigliosa, pronti a capirci un po' di più attraverso le nostre stesse note, riconoscerci ed apprezzarci per quello che eravamo e che siamo stati negli anni, e sorridere a dei noi cresciuti, ma che conservano la stessa inguaribile e irrefrenabile voglia di chiudere la testa e divertirsi ancora un po'. Sono entrata in Stormwolf quando avevo 17 anni e sono cresciuta anche grazie a questa band, per cui per me è famiglia e sono grata di tutto ciò che mi ha dato. Penso che casa resti casa a prescindere da tutto, e sarà sempre il mio "Roxy Bar".
10. Il sogno nel cassetto per voi?
Davide: Ah bella domanda. Ho anche una bella risposta: Una casa, un buon conto in banca, una moglie, figli e gatti, film da vedere, musica da sentire, libri da leggere e viaggi da fare. E si vola. I sogni di Francesco e Tiziana? Venerare il metallo e sconfiggere Lo Pan.
11. Concludete come volete!
Titti: è stato un super piacere essere qui con voi, ringraziamo ancora tanto per l'opportunità, ricordo che ci trovate su tutti i social, e potete ascoltare/acquistare Voyager su tutte le piattaforme. Rock n Roll never dies! A presto!
Davide: Ciao a tutti amici!
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