Intervista ai DPERD
Chi sono i Dperd? Beh spiegarlo è difficile, così come spiegare frettolosamente la loro musica. Di certo non fanno metal, e magari qui di solito sentite parlare di metal, soprattutto underground. Facciamo una cosa, scopriamolo attraverso le parole di Carlo Disimone, uno dei due componenti della band!
PS: QUI trovate la recensione al loro ultimo album "Choices".
01. Ciao Carlo, presenta i Dperd con poche parole.
Ciao, sono Carlo. Assieme a Valeria abbiamo avviato questo progetto musicale da un ventennio. Entrambi facevamo parte di una band degli anni 90, che si chiamava "Fear of the Storm". Abbiamo impiegato un pò, per trovare nuove alchimie come duo. Valeria è la voce principale, io cerco di destreggiarmi tra piano, organo, mellotron, chitarra, basso, percussion.
02. Siete attivi da molti anni. Cosa è cambiato in tutto questo tempo a livello rock in Italia, ma anche guardando oltre i nostri confini?
Non lo so, mi sembra tutto strampalato, vedo il successo di cover band che suonano tantissimo e band con musica propria che si esibiscono live, nell' indifferenza più totale. La diffidenza nei confronti di una nuova band c'era anche trent'anni fa, ma adesso mi pare che andiamo verso un appiattimento del livello artistico e culturale soprattutto in Italia , dove l'underground è veramente tale, a beneficio di musica o programmi televisivi musicali, veramente sconfortanti e imbarazzanti. All'estero la musica ha una considerazione più elevata rispetto a noi. Ma hanno la spazzatura anche loro.
03. Suonate dal vivo? E cosa volete trasmettere al vostro pubblico?
Come Dperd non abbiamo mai suonato dal vivo. Siamo contrari ad una esibizione live con basi registrate, come se fosse un Karaoke. Per noi, suonare dal vivo, vorrebbe dire reclutare almeno altri tre musicisti, con i quali provare e riarrangiare i brani per l' occasione. Questo implicherebbe impiego di tempo ed affrontate dei costi, che non riusciremmo ad ammortizzare.
04. Cosa significa un titolo come "Choices?
Choices è la title track. Il brano tratta del rammarico delle scelte fatte e di come esse ci hanno condizionano e portato dove siamo adesso. Il succo, alla fine, è che per quanto si possa recriminare sugli errori del passato, qualsiasi scelta, con il senno di poi, non è né giusta né sbagliata e che non esiste il giusto o l'errore, quando parliamo di passato.
05. Chi scrive i testi e chi le musiche? E di cosa parlano i vostri testi di solito?
Quasi la totalità dei brani nasce da un'idea al piano, sulla quale con Valeria stabiliamo il telaio, sul quale nascerà il brano. I testi vengono sempre dopo. In verità, non diamo molta importanza alle liriche. Qualche song presenta soltanto dei vocalizzi. I testi parlano in genere delle difficoltà che si hanno nei rapporti quotidiani con la società e della precarietà dell'umanità, in un mondo votato all'autodistruzione. Molti testi traggono spunto, anche da libri che leggo.
06. Descrivi i Dperd con tre parole e spiega perchè proprio queste.
Disincantati, cinici e amareggiati per le condizioni della musica oggi. In un mondo totalmente connesso, dove tutto dovrebbe essere fruibile a tutti e dove nel tutto, invece, regna l'indifferenza più assoluta verso tutto.
07. Quali band hanno giocato un ruolo importante per farvi iniziare a suonare e quali ancora vi influenzano?
Sono cresciuto con tutte le colonne sonore dei film degli anni settanta e tutte le grandissime band di quel periodo. Per me la civiltà occidentale ha raggiunto l'apice in quel periodo storico, si è passato dal rock progressivo al punk ed al post punk in un decennio. Valeria non può prescindere da tutto il pop e il rock degli anni 80 e 90. Entrambi abbiamo, però, i piedi piantati nel presente e orecchio alle band contemporanee.
08. Avete già qualche progetto nuovo in cantiere?
Sì, abbiamo più di dieci brani in corso di registrazione, che prima di vedere la luce, avranno modo di essere rivisti e ai quali se ne aggiungeranno altri.
09. Come immaginate i Dperd tra dieci anni o più?
Sarebbe interessante capire come sarà la musica tra dieci anni. Se ci sarà ancora il supporto disco o tutto sarà "fluido" e cioè inconsistente e anonimo. Noi Dperd potremmo continuare a comporre, registrare musica o perdere la vena compositiva, appendere gli strumenti al chiodo e iscriverci al circolo bocciofilo di ex musicisti.
10. Il sogno nel cassetto per i Dperd? Lo avete già realizzato?
I sogni non si realizzano mai.. Qualora se ne realizzasse qualcuno, ce ne sarebbe già pronto un altro nel cassetto. E poi, se si realizzassero, davvero, che sogni sarebbero? Grazie per l'attenzione ed un caro saluto.
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