Intervista agli UMBRA NOCTIS


Intervistiamo gli Umbra Noctis, freschi freschi della pubblicazione di un ottimo album come "Asylum" e con circa vent'anni di carriera black metal sulle spalle. Risponde Filippo Magri, cantante, bassista e membro storico della band.

01. Ciao, presentate la vostra band con poche parole.
Umbra Noctis nasce dall’unione d’intenti di un gruppo di ragazzi reduci da altre esperienze in diversi ambiti musicali, con la passione comune per il metal estremo e un’idea abbastanza precisa di quello che sarebbe stato il sentiero da tracciare e percorrere. Inutile dire che quell’idea funzionò, siamo ancora qui dopo quasi vent’anni a fare casino.

02. Siete attivi sin dal 2006. Cosa è cambiato in tutto questo tempo a livello metal e soprattutto black metal?
Il primo ep è datato 2006 ma le prime prove e la composizione di quella prima manciata di pezzi risalgono al 2005; noi in quel periodo già ci lamentavamo, erano gli anni che segnavano il cambiamento. Internet aveva già preso piede abbastanza pesantemente e i vari torrent per la condivisione di interi demo/ album spopolavano. Nascevano anche i primi proto social media, tipo MySpace, utilissimi per farsi conoscere (dalle fighette dark) Tuttavia il metal estremo, soprattutto quello più underground, non sembrava essere granché danneggiato da tutto ciò. Anzi era un modo per ascoltare più musica e per far conoscere la propria ad una ben più vasta platea di appassionati, chi apprezzava non avrebbe poi negato il proprio supporto acquistando il lavoro o proponendo uno scambio di materiale. Erano gli ultimi anni in cui si seguivano certi “rituali” per l’approccio verso una band, per l’acquisto di un demo o di una produzione indipendente; già si usavano le email, ma poi ci si scriveva comunque per spedire una banconota ben nascosta e magari un francobollo da utilizzare per la rispedizione del disco. Quel disco diventava un cimelio da custodire gelosamente ed ascoltare più volte, fino a conoscerlo nel dettaglio ed apprezzarne ogni sfaccettatura. Ora l’approccio è decisamente più freddo, sicuramente la fruizione della musica alla maniera moderna ha una certa efficacia e un grande potenziale di distribuzione, ma per quanto mi riguarda fa tutto parecchia tristezza. C’è troppa carne al fuoco e ci si perde in un marasma di roba spesso tutta molto simile, con il rischio di perdere di vista quelle band che invece hanno davvero qualcosa da dire.

03. Suonate dal vivo e cosa vi trasmette affrontare il palco? Chiedo perchè molte band black metal preferiscono non esibirsi live.
Per noi l’aspetto live è sempre stato fondamentale e imprescindibile, al quale abbiamo dovuto nostro malgrado mettere un freno. In passato abbiamo suonato davvero molto, pure troppo. Soprattutto qui al nord Italia ma anche in alcune belle occasioni, che ricordiamo con una certa nostalgia, al centro ed al sud. Abbiamo messo in standby l’attività live per vari motivi: assenza totale di locali (e di metallari, per quanto ne sappiamo) nella zona di Mantova/Brescia/Cremona, e la ricerca senza successo di un nuovo cantante che mi potesse sostituire dal vivo, visto che preferisco di gran lunga dedicarmi al basso (e dati alcuni problemini di salute, che mi impediscono di sgolarmi come facevo un tempo).

04. Cosa significa un titolo come "Asylum"?
“Asylum” ha un duplice significato, per come lo intendiamo noi. Il rifugio inconscio o talvolta un luogo sperduto e isolato da raggiungere, ove metterci al riparo dalla frenesia nichilista di questi tempi moderni. E quel lato del sé da raggiungere per ragionare di tutto e del suo contrario, prendendo spunto dal passato per resistere e sopravvivere al futuro.


05. Chi scrive i testi e chi le musiche? E di cosa parlano i vostri testi di solito?
La musica nasce e si sviluppa normalmente in sala prove, partendo dall’idea o da un riff portato da qualcuno (sovente da Tiziano). I testi sono farina del mio sacco (Filippo M., voce e basso), nascono solitamente da esperienze personali o da suggestioni varie, positive, negative, o di entrambi i tipi. Solo una volta, in occasione del primo ep, abbiamo seguito un concept preciso, che in quel caso verteva verso scenari vagamente fantasy che fungevano da supporto metafisico al messaggio del disco. In seguito i testi sono stati sempre un qualcosa di mai troppo “ragionato”, l’approccio è stato meno razionale e più istintivo. Ma, credo, non meno profondo. Ciò che distingue Umbra Noctis dalla stragrande maggioranza dei gruppi black metal, credo, è un approccio meno ostentatamente negativo e nichilista. Che molto di ciò che ci circonda faccia cagare è un dato di fatto, ma ciò non toglie che si possa notare ed apprezzare anche ciò che di positivo la vita ha da offrire. Umbra Noctis, anche nella sua versione recente più rassegnata che in passato, un barlume di luce in fondo al tunnel l’ha sempre quantomeno cercato, non dico trovato. So che leggere di certe cose possa far storcere il naso ai puristi del genere, ai cattivoni metalloni che poi sovente fanno i buonisti. Ecco, mettiamola così: buoni anche sì, perché no!? Buonisti mai.

06. Apprezzate alcune evoluzioni del black metal o preferite che questo genere rimanga ancorato ai vecchi stilemi?
Le apprezziamo. Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdámmoce 'o passato.

07. Che band hanno giocato un ruolo importante per farvi iniziare a suonare e quali ancora vi influenzano?
Il ruolo più importante lo ebbero gli Spite Extreme Wing, senza i quali, con ogni probabilità non avremmo mai pensato di mettere in piedi una black metal band. Io personalmente ascoltavo il genere con interesse ma vedevo certe band come fenomeni un po’ macchiettistici, poi arrivarono loro a rimettere il giusto ordine. La prima traccia ascoltata fu “la Stirpe Divina” su una compilation (di Nihil Zine, mi sembra) antecedente l’uscita di Magnificat, la comprai ad un concerto dei Necrodeath allo storico metal pub La Sfinge di Brescia. Fu amore al primo ascolto. Poi mille altre band: Emperor, Taake, Katatonia, Dismember, Morbid Angel, Death, Dissection, primi In Flames, Opeth, Control Denied, fino al rock bresciano dei Timoria, ai primi Verdena, al prog rock ed al folk inglese di fine anni sessanta.

08. Avete già qualche progetto nuovo in cantiere?
Sinceramente… no! Abbiamo appena costruito la nuova sala prove e siamo un po’ arrugginiti, quindi al momento ci va proprio di suonare insieme e scrivere nuova musica.

09. Come immaginate gli Umbra Noctis tra dieci anni o più?
Ancora in sala prove a strimpellare e giocare a briscola, tra dieci anni saremmo anzianotti.

10. Tre parole per descrivere la vostra musica. Un saluto!
Te ne do cinque! goat breeding black/death metal.
Grazie a te per l’opportunità. Date un ascolto alla nostra musica.


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