[Intervista] TENEBRAE


I Tenebrae sono una realtà ligure che ha appena realizzato un piccolo capolavoro di metal darkeggiante e coinvolgente a livello emotivo. Abbiamo recensito "Loss" e ne siamo rimasti molto colpiti. Parliamo con la band di tante cose interessanti. Un consiglio, date un ascolto a "Loss"!

01. Ciao, presentate la band con poche parole.
May: Ciao! Sono May, chitarrista e fondatore della band. Insieme a Fabrizio Garofalo al basso, Marco CJ Campagnoni alla batteria, Andrea 'Keru' Cherubino alla voce e Fulvio 'Mortis' alle tastiere, formiamo i Tenebrae, band metal ligure con quattro dischi all’attivo.

02. Che responso sta avendo il vostro nuovo album?
CJ: Stiamo ricevendo feedback davvero entusiasti, sia dalle recensioni ufficiali che dai commenti del pubblico. Questo ci riempie di orgoglio e ci fa sentire ripagati di tutto l’impegno e la fatica messi nel progetto. Abbiamo creduto fin dall’inizio nel valore di questo disco, ci abbiamo messo anima e corpo, e il fatto che questo è stato percepito anche da chi ci ascolta – esperti e non – è per noi motivo di grande soddisfazione.
May: È ancora presto per dirlo con certezza, ma la presentazione è andata davvero molto bene. Le canzoni sembrano essere state apprezzate e per noi è motivo di grande orgoglio e soddisfazione. Più avanti avremo sicuramente un quadro maggiormente completo su come "Loss" si sia posizionato rispetto ai lavori precedenti, ma dalle prime impressioni, stiamo ricevendo dei pareri davvero belli ed enstusiasti.

03. Suonate dal vivo? E cosa volete trasmettere al pubblico?
May: Purtroppo ci capita ancora troppo di rado di suonare dal vivo, soprattutto da dopo la pandemia, per via dei vari cambi di formazione e del fatto di dover terminare il disco in cantiere. Uno degli obbiettivi a breve termine è supportare il disco con il maggior numero di date possibili. Quello che vogliamo trasmettere è l'energia e la passione con cui diamo il nostro meglio per comporre le canzoni che fanno parte, ora del concept, ora della storia che vanno a comporre.

04. Parliamo dei testi di "Loss".
May: "Loss" parla del tema della perdita, affrontato attraverso una moltitudine di esperienze. Abbiamo cercato di tradurle in musica e in immagini, grazie anche all’eccellente lavoro grafico del nostro batterista Marco CJ, che ha curato tutta l’estetica del disco.
Keru: "Tetraluce", per me, è una perfetta introduzione: sonorità mistiche e cupe si intrecciano al metal, arricchite da un coro gregoriano. Il brano è cantato in latino, con un testo che rielabora l’inizio di un autentico esorcismo, modificato però per riflettere maggiormente la mia visione personale. Dal momento che il tema è la perdita, non provavo certo gratitudine verso un’entità divina o chiunque ne potesse essere il rappresentante. Scendendo tra i testi incontriamo "Impakt", che esplora gli ultimi attimi di chi sta per morire in un’esplosione atomica. Quali pensieri attraversano la mente in quell’istante? Cosa direbbe a chi gli è accanto? "Bet & die" incarna lo spirito del gioco d’azzardo che consuma anima e denaro, fino a distruggere completamente la vita della persona coinvolta, compresi affetti e famiglia. Freedom, invece, racconta la perdita della libertà individuale. In "Lost", la rabbia che spesso stringe le persone può intrecciarsi con la follia, in un momento in cui la ragione si spegne e si arriva a compiere atti estremi… come schiantarsi a 200 all’ora, ponendo fine a tutto… se va bene, solo alla propria esistenza. "Epica" parla della fine di un amore e della sfiducia nei confronti della persona amata. Nel mito di Orfeo, il fallimento non è tanto colpa del signore degli inferi quanto della mancanza di fiducia di Orfeo stesso e del venir meno alla promessa fatta. È un testo che, a mio avviso, invita a profonde riflessioni. A "Faith" sono molto legato, perché in passato ho vissuto una fede profonda, ero un credente praticante. La perdita di quella fede, causata da eventi traumatici, ha generato in me dolore e rabbia. Scrivere questo pezzo è stato per me un’esperienza intensamente toccante. Con "Anymore" ho voluto dare voce a quella tristezza profonda che può colpire chi decide che non vale più la pena andare avanti. Ho tratto ispirazione da esperienze dirette, storie vere e racconti di chi ce l’ha fatta… e anche di chi, purtroppo, non è riuscito a salvarsi. Infine, "Unreachable moon" è una sorta di visione: ho immaginato cosa accadrebbe se perdessi il controllo del mio corpo, della mia anima, restando in un’inerzia spaventosa. La luna simboleggia per me tutto ciò che è là fuori, quel desiderio di qualcosa che solo nella libertà si può toccare… un privilegio, in questo caso, negato.

05. Come nasce di solito un vostro brano?
May: Di solito si parte dalla musica: qualcuno porta un’idea iniziale, che viene poi sviluppata e modellata fino a prendere forma da chiunque abbia una buona idea da portare, senza preclusione alcuna. Con il contributo di tutti, il brano cresce, trova un significato coerente e diventa parte di un sistema più complesso.

06. Descrivete chi siete nella vita di tutti i giorni…
May: Siamo persone semplici, ognuna con il proprio lavoro e la propria quotidianità, che cerca di barcamenarsi tra le difficoltà che provano di volta in volta, a smontarti e a farti cadere. Per fortuna abbiamo questa grande passione comune che con grandi sacrifici personali, proviamo a portare avanti. Un progetto di inediti, è una esperienza preziosa che ci permette di raccontarci ed è parlando personalmente, una grande valvola di sfogo.
Keru: Ciao a tutti, io sono Keru, il cantante. Nella vita di tutti i giorni sono un docente di matematica e scienze presso una scuola professionale, quando non lavoro faccio il papà di una splendida bimba e il futuro marito di una donna meravigliosa! Entrambi spero nella maniera migliore che posso.
CJ: In realtà schiavi, chi in cantiere chi dietro una scrivania, è anche per questo che si suona, no? La musica libera.

07. Quali band hanno giocato un ruolo importante per farvi iniziare a suonare e quali ancora vi influenzano?
May: Abbiamo tutti influenze molto diverse, ed è forse proprio questa la nostra forza.
Personalmente ascolto di tutto: dai grandi classici come Pink Floyd, Black Sabbath e Soundgarden fino a band moderne e apparentemente tutte molto lontane tra loro. Amo tutto allo stesso modo, anche se sono generi differenti.

08. Avete già qualche progetto nuovo in cantiere?
CJ: Chiaramente in questo periodo ci stiamo dedicando alla promozione di "Loss", ma abbiamo già del materiale per il nuovo lavoro in studio, tutto ancora in divenire ovviamente.
May: Al momento, come ha detto il buon Cj, ci stiamo dedicando al nostro ultimo lavoro: I miei compagni sono impegnati in diversi progetti personali e con altre band, ma abbiamo una idea piuttosto chiara di come vogliamo sia il futuro musicale dei Tenebrae. Per quanto mi riguarda, la mia pulsione artistica si esprime completamente nei Tenebrae. Forse in futuro cambierà qualcosa, ma credo che il mio percorso musicale sia indissolubilmente legato a questo progetto nato nel 2005, che sarò curioso di vedere dove ci condurrà.

09. Come immaginate la vostra band tra dieci anni o più?
May: Sinceramente, mi piacerebbe immaginarci esattamente come ora: in sala prove a fare quello che ci piace. Dieci anni sono tantissimi… ma non saprei immaginare qualcosa di diverso.
CJ: Chi può dirlo? la speranza è quella anzitutto di essere ancora operativi come band, magari con qualche acciacco in più ma senz’altro con la stessa voglia di suonare

10. Il sogno nel cassetto per voi?
May: Credo che riuscire un giorno a poter far musica senza che l’autoproduzione diventi a causa dei vari costi un bagno di sangue, sia il sogno di ognuno che con la Musica prova ad esprimersi, il permetterci insomma di poter proporre tutte le cose che abbiamo veramente in testa per un disco, e poter completare davvero una propria idea in modo che la piccola impronta che lasciamo facendo un disco, sia completa. Personalmente poi, suonare in Giappone è sempre stato un sogno. Sono appassionato di molte cose legate all’Oriente e seguo band come Maximum the Hormone.
CJ: Oltre alla pace nel mondo, ah ah, il sogno sarebbe quello di poterci dedicare alla musica a tempo pieno magari con il giusto riconoscimento, anche economico perché no, che secondo noi sarebbe dovuto a chi comunque con fatica e sudore porta avanti un progetto artistico a prescindere dal genere.

11. Concludete come volete!
May: Grazie di cuore per averci dato un po’ di spazio per raccontare chi siamo e cosa facciamo.
Keru: Creare un disco non è solo qualcosa di artistico, per me è qualcosa che va ben al di là della pura questione musicale. È una traccia che si lascia nel tempo, un qualcosa che, quando mia figlia sarà grande e non potrà più sentire la mia voce potrà dire:” bimbi questo era vostro nonno”, e la cosa mi commuove anche ora mentre scrivo. Mai così tanta luce sarebbe potuta scaturire dalle TENEBRAE.
CJ: Un saluto a tutti i lettori e Grazi mille a Voi per l’interesse e lo spazio concessoci. Un ringraziamento e un saluto a Nadir Music a Rossano Villa, Ricky Semino Favro, e a tutti quelli che ci seguono e supportano. Ci vediamo in speriamo su qualche palco al più presto, seguiteci su: www.tenebrae.it e i nostri social che troverete direttamente nella sezione apposita del sito!


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