[Recensione] TESTAMENT "Para Bellum"


Full-length, Nuclear Blast Records
(2025)

E' uscito uno dei dischi più attesi dai veri fan del thrash metal. Ogni album dei Testament è una festa per loro ma anche per tutti i metallari in genere. Parliamo di interpreti di questo sottogenere del metal davvero eccelsi e forse mi sbilancio nel dire che per qualità mantenuta nel corso di quasi quattro decenni di attività, loro sono i più affidabili nel thrash, e praticamente staccano di qualche metro tutti gli altri gruppi thrash della prima ora. 

Questo disco, il quattordicesimo, esce a cinque anni dal precedente e a mio avviso ottimo "Titans Of Creation". Cinque anni nei quali nel mondo è successo di tutto, e proprio quel disco usciva nel pieno della pandemia da Covid-19, e forse anche per questo non ha avuto a mio avviso i giusti riconoscimenti. Ma ora veniamo a questo nuovo "Para Bellum"! Intanto c'è da segnalare l'ingresso del talentuoso e giovane batterista Chris Dovas, ventisettenne che non fa rimpiangere un mostro sacro come Gene Gohlan. Anzi, in questo album le accelerazioni al limite col death e soprattutto black metal sono beneficiate proprio dal suo drumming tecnico e furioso. Sfogliando i crediti, vediamo che a parte qualche pezzo, è Eric Peterson che si è occupato del songwriting in toto, e infatti proprio accennando al black metal non possiamo non citare il suo progetto Dragonlord per leggere meglio alcuni passaggi di questo album. "Para Bellum" è un disco feroce ma di grande classe e non potrebbe essere altrimenti. La rullata di batteria che apre la iniziale "For the Love of Pain" è fulminea e ficcante come il pezzo dimostrerà in cinque minuti circa, dove tutto funziona perfettamente, comprese le tentazioni extreme metal di cui vi parlavo, con cascate di blast beat che non stonano affatto in questo contesto.

Stesso discorso si può fare per la velocissima "Infanticide A.I", circa tre minuti di devastazione sonora in cui anche Chuck Billy fa la parte del mattatore con la sua voce, che negli anni sembra addirittura migliorare e arricchirsi di sfumature sempre più estreme. Più cadenzata ed heavy è "Shadow People", e qui possiamo effettivamente sentire i Testament più prettamente thrash, ma aggiornati ai nostri tempi. Col quarto brano, "Meant to Be", andiamo a immergersi in una ballad che arriva quasi inaspettata dopo tanta violenza. Buone le orchestrazioni e ottima la prova di Chuck Billy, come ottime sono le chitarre che si fanno molto melodiche e poi nel finale aumentano di intensità un brano che dura oltre sette minuti, ma che tutto sommato poteva durare anche meno.

Le successive canzoni dimostrano che la band non vuole perdere il piglio violento della prima parte dell'album, e mazzate come "High Noon" o "Witch Hunt" ringhiano rabbia e amore per il metal estremo un'altra volta. Intendiamoci, i Testament è da più di venti anni che flirtano con generi di metal più estremi, ma proprio l'ultimo pezzo che ho citato non sarebbe sfigurato come riffing e prestazione vocale in uno degli ultimi album dei Deicide! Questa volta questi cinque genialoidi non hanno lesinato mazzate nemmeno un po', e hanno raggiunto vette di tecnica e potenza irraggiungibili per qualsiasi gruppo thrash della vecchia guardia. Questo album non è solo l'ennesimo buon album dei Testament, ma è la pura dimostrazione che anche a oltre sessant'anni si può suonare e cantare in modo eccellente se si ha ancora voglia di fare e di mettersi in discussione. Consiglio alla gente di rivedere alcune delle loro convinzioni, perchè questo album può piacere o meno, ma è oggettivo che sia di un livello superiore, soprattutto se parlaimo di vecchia guardia metal, per la maggior parte stanca e invecchiata male (Metallica, Kreator, Anthrax, ecc).

Comunque ci sono anche pezzi non imprescindibili, tipo "Nature of the Beast" che sembra uscita da un disco di hard rock generico, e anche "Room 177" è certamente in pieno stile vecchi Testament, ma non colpisce per nulla in particolare, tutto troppo standard per una band che fino a pochi pezzi prima aveva dimostrato ben altro spessore sotto tutti punti di vista. Per fortuna il disco si chiude mostrando di nuovo che i Testament sono un gruppo fin troppo dotato: "Havana Syndrome" colpisce duro e nel classico stile Testament degli anni Ottanta, mente la finale "Para Bellum" stupisce per un songwriting vario e ispirato, e non per la solita violenza. Un pezzo quasi epico che chiude al meglio un album davvero ben realizzato. 

Forse parlare di capolavoro sarebbe troppo. Questo è un disco molto buono se inserito nella media dei dischi di questa band, ma se lo consideriamo come disco emesso da una formazione "anziana" e lo mettiamo a paragone con i lavori che i loro coetanei thrash stanno sfornando da decenni, allora sì, potrebbe essere anche un capolavoro.

M. Abominio 

Tracklist:
1. For the Love of Pain 
2. Infanticide A.I. 
3. Shadow People 
4. Meant to Be 
5. High Noon 
6. Witch Hunt 
7. Nature of the Beast 
8. Room 117 
9. Havana Syndrome 
10. Para Bellum

Line-up:
Eric Peterson - Guitars
Alex Skolnick - Guitars
Chuck Billy - Vocals
Steve DiGiorgio - Bass
Chris Dovas - Drums

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