[Intervista] HONEYBOMBS
Abbiamo raggiunto Andrew Skid, cantante della band italiana Honeybombs e gli abbiamo fatto un bel po' di domande, anche perchè volevamo saperne di più su un album molto buono come "There Is An Elephant In The Room". Abbiamo posto le domande al plurale e lui ha risposto come portavoce della band e quindi lasciamo tutto com'è, per non alterare le dinamiche dell'intervista. Buona lettura!
01. Ciao, presentate la band con poche parole.
Ciao! Siamo gli HoneyBombs, band speed metal di Roma nata nel 2012. Velocità, aggressività e puro metal senza compromessi: questo è ciò che portiamo sul palco e nei nostri dischi.
02. Che responso sta avendo il vostro nuovo album?
Il nostro nuovo album "There Is An Elephant In The Room" sta ricevendo ottimi riscontri, sia dalla stampa specializzata che dal pubblico. Chi ci seguiva da tempo ha apprezzato l’evoluzione verso un sound più diretto e potente, mentre molti nuovi ascoltatori ci stanno scoprendo proprio ora. Siamo soddisfatti della risposta: il messaggio è arrivato forte e chiaro.
03. Suonate dal vivo? E cosa volete trasmettere al pubblico?
Sì, assolutamente: suonare dal vivo è una parte fondamentale del nostro progetto. Sul palco diamo tutto, con l’obiettivo di travolgere il pubblico con energia, velocità e impatto. Vogliamo che chi ci ascolta si senta parte di qualcosa di potente, autentico, viscerale. Il nostro live è uno sfogo, un rituale, un’esplosione.
04. Parliamo dei testi di "There Is An Elephant In The Room".
I testi di There Is An Elephant In The Room affrontano temi scomodi, spesso ignorati o evitati, proprio come suggerisce il titolo. Parliamo di ipocrisie, crisi personali, maschere sociali e tutto ciò che viene lasciato in sospeso nelle relazioni e nella società. Il tono è diretto, crudo, ma non mancano ironia e sarcasmo: ci piace scuotere chi ascolta, ma anche farlo riflettere.
05. Come nasce di solito un vostro brano?
Di solito, il processo creativo parte dalla musica. Le idee musicali vengono sviluppate prima, e poi vengono adattate e rimodulate per seguire una o più linee vocali, come nel caso della canzone "Ascension", che ha due strofe completamente differenti. Solo dopo, vengono aggiunte le parole, cercando di farle fluire in modo naturale con la melodia.
06. Descrivete chi siete nella vita di tutti i giorni...
Nella vita di tutti i giorni siamo persone assolutamente normali, ognuno con il proprio lavoro in ambiti diversi. Tra impegni lavorativi e familiari, riusciamo comunque a ritagliarci del tempo per suonare e coltivare questa passione che ci unisce e che continua a darci energia. È una sfida, ma anche una grande soddisfazione.
07. Quali band hanno giocato un ruolo importante per farvi iniziare a suonare e quali ancora vi influenzano?
Per questo secondo album le influenze non sono state cercate in modo consapevole. Non ci siamo detti: "Ispiriamoci a questa band o a quell'altra". I brani sono nati in modo spontaneo, seguendo ciò che sentivamo dentro. Al contrario, nel primo disco le influenze erano più evidenti e riconducibili a gruppi degli anni ’80 e ’90 come Skid Row, Steel Panther, Guns N' Roses, Bon Jovi e altri. Con il secondo lavoro, invece, abbiamo scritto lasciandoci guidare dall’istinto, anche perché ciascuno di noi ascolta generi musicali molto diversi tra loro.
08. Avete già qualche progetto nuovo in cantiere?
Sì, abbiamo già qualche idea in lavorazione! Stiamo componendo nuovi pezzi con un sound ancora più diretto e aggressivo, mantenendo però la nostra identità. Inoltre, stiamo valutando delle collaborazioni interessanti e pensando a un possibile EP tra un tour e l’altro. Restate sintonizzati, perché non ci fermiamo mai!
09. Come immaginate la vostra band tra dieci anni o più?
Tra dieci anni speriamo di essere ancora qui a suonare con la stessa passione e determinazione di oggi, magari con qualche nuovo disco e una fanbase ancora più ampia. Ovviamente, la musica continuerà a essere il nostro modo di esprimerci e, se possibile, vorremmo suonare su palchi sempre più grandi, sia in Italia che all’estero. Chissà, magari tra dieci anni saremo ancora qui, con nuove esperienze da raccontare e una carriera ancora in pieno svolgimento!
10. Il sogno nel cassetto per voi, nonostante non siate più dei giovincelli?
Il sogno nel cassetto, indipendentemente dall'età, è sempre quello di continuare a suonare la musica che amiamo e farlo arrivare a più persone possibile. Non smettiamo mai di cercare quella connessione autentica con il pubblico, che ci fa sentire realizzati. Poi, se possiamo suonare in luoghi incredibili, come grandi festival internazionali o anche semplicemente vivere un concerto che resti nella storia, sarebbe fantastico. L'importante è che la passione per la musica non venga mai meno.
11. Concludete come volete!
Grazie per l'opportunità di raccontarci! Continuate a seguire gli Honeybombs, e se vi piace il nostro sound, non esitate a farcelo sapere. La musica è tutto per noi, e sapere che qualcuno la apprezza è la motivazione che ci spinge a fare sempre meglio. Vi aspettiamo ai nostri concerti, dove ogni show è un'esperienza unica. Stay metal!
Links:
Spotify
Youtube
Commenti
Posta un commento