[Recensione] DRAGONHAMMER "Second Life"

Full-length, My Kingdom Music
(2022)

Arrivati al quinto full-length in carriera ed essendo in giro da quasi trent'anni, i Dragonhammer possono non solo essere considerati come una delle più longeve e valide realtà power metal italiane, ma anche a livello internazionale. Dicevamo, quinto album, il qui presente "Second Life", che vede una band ancora più che in forma e che vuole a tutti i costi farsi notare da più persone possibili. E ne ha tutte le ragioni, perchè probabilmente questo "Second Life" rappresenta uno dei capitoli più riusciti per questa band. Certamente non siamo al cospetto di qualcosa che rivoluzionerà il mondo della musica metal. Il power metal offerto dai Dragonhammer sembra ripercorrere tutti i sentieri già battuti da molte altre formazioni in ambito power metal/fantasy, ma quando qualcosa è fatto con passione e competenza, come lo è questo album, allora tutti gli altri discorsi contano davvero poco. 

Una intro epica e dai toni solenni intitolata "Prelude To Conquest" ci accompagna nella prima vera canzone della tracklist, "Kingdom of the Ghosts", brano sparato a mille, con soluzioni chitarristiche potenti e di classe e un drumming tellurico quasi costantemente in doppia cassa. Tutto questo fa tornare in mente band come gli Hammerfall soprattutto, anche grazie ad un vago sapore speed ed heavy metal che fa capolino nella canzone. In ogni caso questo è il power metal di matrice europeo, quello melodico e veloce che ha riportato il genere alla ribalta alla fine degli anni Novanta. La band poi rallenta nella successiva "Diamond Of Peace" e poi riparte con una speed song travolgente quale è "Into the Warrior’s Mind". Ecco, questo brano ricorda molto da vicino certe cose dei Rhapsody Of Fire, grazie anche agli inserti di tastiere e di cori ampollosi che danno un sapore cinematografico al brano. Forse questo è il pezzo migliore della tracklist? Potrebbe anche darsi, ma di sicuro le sorprese di questo album non finiscono qui. La band continua a regalare potenza ed epicità nella successiva "Shattering Hope", ma poi arriva la ballad che non ti aspetti, cioè "Fallen Brother", classico brano che non aggiunge molto in termini di qualità, ma che serve a far rifiatare un po' l'ascoltatore.

Altre staffilate arriveranno, "Sickness Divine" su tutte, ma la band cerca di imporre anche la propria propensione alla melodia con brani validi quali "The Rising" o la sognante e interamente strumentale "Ending Legacy", che chiude il disco in un clima fiabesco. Quindi i Dragonhammer hanno sfornato un gran bel disco, adatto ai fan del power metal ma non solo. Ogni amante dell'heavy metal classico dovrebbe dare un ascolto a questo album. Complimenti alla band.

M. Abominio
Voto: 8,5/10

Tracklist:
1. Prelude to Conquest
2. Kingdom of the Ghosts 
3. Diamond of Peace 
4. Into the Warrior’s Mind 
5. Shattering Hope 
6. Fallen Brother 
7. Sickness Divine 
8. The Rising 
9. Silver Feathers 
10. Second Life 
11. Ending Legacy

Line-up:
Gae Amodio - Bass
Giulio Cattivera - Keyboards, Vocals (backing), Orchestrations, Lyrics, Songwriting, Vocals (choirs)
Flavio Cicconi - Guitars, Lyrics, Songwriting
Alessandro Mancini - Guitars, Orchestrations, Songwriting
Marco Berrettoni - Drums
Mattia Fagiolo - Vocals, Lyrics

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