[Recensione] NODE "Canto VII"
Full-length, Nadir Music
(2024)
Il ritorno dei Node coincide con una ulteriore evoluzione del loro sound. Da sempre alfieri di un metal estremo e con una importante dose di tecnica, i Nostri con "Canto VII" cercano di portare ad un livello successivo la propria musica, confezionando un ottimo lavoro di melodic/technical death metal che non disdegna tentazioni moderne e quasi industrial, sulla scia di band come Fear Factory, Septicflesh Skinlab o Fleshgod Apocalypse.
Il disco quindi è un continuo girare e rigirare la lama in carni tenere come il burro. I nostri crudeli macellai si divertono a più non posso nel torturare l'ascoltatore con delle chitarre spesse come il marmo e una batteria che tira mazzate incredibili. Se l'inizio contraddistinto da una "Enter The Void" non fosse bastato per far capire gli intenti malevoli dei Nostri, si rimedia già con la canzone successiva, "The Sacred Theather of Nothingness", puro manifesto di odio e brutalità. Ma la band non si ferma qui, perchè a seguire le mitragliate di rullante di Pietro Battanta aprono la groove metal song "The Wolves of Yalta".
In seguito la band adotterà questo binomio, cioè velocità alternata a groove assassino. "iGod" è un altro episodio che fa male, col suo ipotetico incrocio tra i Carcass e gli Scar Symmetry, ma le sorprese non finiscono qui, perchè fino alla fine la cosa più bella che si riscontra in questo album è la qualità. Sembra banale dirlo, ma quando c'è una qualità così elevata unita ad una tecnica esaltante, anche alcune soluzioni non troppo originali di alcuni brani non fanno storcere il naso, perchè tutto è stato confezionato al meglio, compresa la produzione che è letteralmente devastante. Quindi potremmo ancora citare la folle "Resign Yourself", sicuramente una tra le canzoni più brutali e belle del disco, sebbene come altre non cerchi di reinventare nessuno stile, ma questo importa davvero poco.
Proprio a chiudere il disco una cover super famosa, "Territory" dei Sepultura, che da brano grezzo e quasi hardcore diventa più raffinato e vicino al deathe metal melodico.
Un disco come questo esalta e fornisce carburante per sbattere la testa contro il muro fino a farla sanguinare. Chi vuole giocarsi il collo è invitato ad ascoltare questo album, ma anche chi cerca un prodotto estremo suonato alla grande.
M. Abominio
Voto: 8,5/10
Tracklist:
1. Pape Sátan
2. Enter the Void
3. The Sacred Theather of Nothingness
4. The Wolves of Yalta
5. IGod
6. Life on Display
7. Resign Yourself
8. The Cage
9. Moan of Pleasure
10. Territory (Sepultura cover)
Line-up:
Gary D'Eramo - Bass
Pietro Battanta - Drums
Gabriele Ghezzi - Guitars
Davide “Dave” Arri - Vocals
Links:
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