Intervista ai DYSMORFIC


I Dysmorfic sono una meteora vagante che propone una forma di grindcore altamente personale, senza voce e chitarra. Solo basso fretless e batteria! Parliamo col bassista Thomas delle loro nuove uscite discografiche e di tanti altri argomenti che gravitano attorno alla band. Buona lettura!

01. Ciao, presentate la vostra band con poche parole.
Ciao!! Innanzitutto grazie per lo spazio che ci dedicate. Io sono Thomas, bassista, e, assieme a Buccia (batteria), ho fondato i Dysmorfic sul finire del 1998. Partiti come grindcore trio, siamo arrivati ad oggi come duo avant-grind. 

02. Siete attivi da diversi anni. Potete fare un bilancio della vostra carriera?
In tutti questi anni abbiamo fatto tante cose e raggiunto molti traguardi. Suonare in mezzo mondo, fare dischi, suonare con gruppi di cui abbiamo i dischi a casa... tutte cose che se ce l'avessero detto all'inizio avremmo riso. La cosa più importante è però il divertimento che ci ha portati fino a qui con la stessa verve e la stessa voglia. Abbiamo certo avuto alti e bassi, dovuti per lo più a periodi di difficoltà personali, ma siamo sempre molto affiatati e carichi. C'è ancora molta musica da esplorare. 

03. Suonate dal vivo? E cosa volete trasmettere al vostro pubblico?
Sì, certo. Ci piace molto suonare dal vivo, amiamo andare in tour. Con i nostri concerti vorremmo che la gente si divertisse come noi, che non ci siano barriere tra palco e pubblico e che la musica, che ora è strumentale, parlasse per noi. Naturalmente abbiamo un suono ancora molto violento, che spero possa trasmettere una sorta di fuga o rifiuto verso il disagio che uno può provare per diversi motivi. 

04. Uno split con i Glauco e un nuovo mini cd a distanza di pochissimo tempo. Parliamo di queste due release!
Sì, sono usciti proprio a distanza di tre giorni circa l'uno dall'altro. Sono due CD collegati tra loro per che lo split contiene 4 pezzi nuovi che poi sono stati riarrangiati e remixati dal nostro produttore (Cristiano Roversi, stimato musicista/produttore in ambito prog rock) in versione progressive. Il MCD quindi contiene gli stessi pezzi dello split, ma più lunghi e quasi irriconoscibili, con l'uso di tastiere, organo, mellotron. Cristiano Roversi ha curato anche la produzione del nostro lato dello split e siamo davvero molto soddisfatti del risultato; il nostro suono è stato reso in modo molto professionale a tutti i livelli, senza però perdere nulla in impatto e feeling. 


05. Come nasce di solito un vostro brano? E perchè preferite esprimervi in tracce di pochi minuti?
I nostri brani sono il frutto di jam session. Io porto qualche idea nuova al basso e dopo aver fatto qualche jam in sala prove Buccia arrangia il tutto nella forma che poi di solito è quella finale. I pezzi di pochi minuti sono caratteristici del grindcore e del primo hardcore punk, dove vogliamo arrivare dritto al sodo senza tanti orpelli; è una cosa che fino ad ora ci è piaciuto mantenere perchè non vogliamo perdere di immediatezza anche nelle canzone più articolate. 

06. Descrivetevi con tre parole e spiegate perchè proprio queste.
Direi che alla luce degli ultimi lavori (e vogliamo comprendere anche il MCD "Movements" del 2022) ti posso dire progressive avant-grind. Queste tre parole direi che dicono tutto. 

07. Quali band hanno giocato un ruolo importante per farvi iniziare a suonare e quali ancora vi influenzano?
Guarda, fare una lista di nomi sarebbe quasi impossibile perchè i nostri gusti sono molto ampi e amiamo tante bands. Siamo influenzati da certo jazz/fusion, come dal grindcore anni 80/90 o dal punk. Dal metal al progressive. Io personalmente però voglio fare un solo nome che, per me, è davvero un punto di riferimento musicale e attitudinale: Man Is The Bastard Noise. 


08. Avete già qualche progetto nuovo in cantiere?
Sì, stiamo già lavorando a del materiale nuovo che, come stile, parte da quanto appena fatto. In più stiamo cercando di elaborare le versioni dei nostri pezzi presenti su "To Defy The Laws OF Grindcore" MCD per portarle dal vivo. Replicarli uguali solo in due è impossibile, ma sto sperimentando con un synth per basso per ricreare certe atmosfere del CD. 

09. Come immaginate la vostra band tra dieci anni o più?
Con 10 anni o più sulle spalle. Se suoneremo ancora speriamo di avere la stessa voglia di oggi, come del 1998; se non suoneremo più saremo comunque amici, con tanta musica che parla di noi. 

10. Il sogno nel cassetto per voi? Lo avete già realizzato? E concludete come volete!
Abbiamo certamente realizzato tanti sogni, come dicevo prima; ci siamo tolti tante soddisfazioni. Vogliamo solo andare avanti per la nostra strada, quindi il nostro sogno nel cassetto è farlo ancora a lungo! Mille grazie ancora per lo spazio e grazie a chi ci ha letto e chi ci segue. A chi non ci segue, magari ci seguirete. Ci vediamo in giro, ciao!


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