[Recensione] DEMANDE À LA POUSSIÈRE "Kintsugi"

Full-length, My Kingdom Music
(2024)

Nuvole minacciose e cariche di acredine sono ciò che vi accoglie in questo terzo lavoro dei francesi Demande à la Poussière, "Kintsugi". Un album che si ciba del miglior sludge-doom e ci aggiunge post metal, black metal e noise. Un affresco disturbante in cui le chitarre ribassatissime di Edgard Chevallier si ergono come montagne minacciose sulle urla strazianti di Simon Perrin, soffocate nel marasma sonoro che questa band riesce a creare.

Colpiscono le alternanze tra arpeggi stranianti e bordate sonore devastanti tipiche di un pezzo come ad esempio "La parabole des aveugles", che a mio avviso rappresenta uno degli episodi migliori del lotto, anche perchè parlando soggettivamente amo di più le parti lente ed heavy in generale e questo pezzo ne regala a bizzeffe, mentre si fanno apprezzare anche cose più immediate come le più lineari "Fragmenté" e la drammatica traccia finale intitolata "Partie".

Da non sottovalutare però il potenziale distruttivo della band anche quando accelera. La title track ci dice che qui nulla è fatto per non fare male, ma anzi che tutto è fatto per fare male ed infierire ancora di più sul malcapitato ascoltatore. Ho adorato di questo album davvero molto la produzione che vede le chitarre decisamente avanti come volume, e in questo modo la band ottiene un risultato opprimente dove la voce esce a malapena. Ma ciò è un bene, perchè l'effetto caos è dato anche da queste scelte di produzione!

Si sperimenta anche nell'album, ma sempre rimanendo nei territori del blackened-sludge metal. La malinconia è anche un importante elemento che valorizza il disco. Ascoltare, tra le altre, "Attrition", "Miserere" o soprattutto "Brisè" per capire ciò che sto dicendo. In particolare l'ultima tra queste tre tracce citate è probabilmente l'episodio più riuscito del disco, o comunque il più completo e carico di emotività.

L'incedere comunque solitamente è pachidermico e credo che la band abbia usato molto probabilmente chitarre ad otto corde o a sette corde "droppate" e questa è cosa buona e giusta in un album di tale pesantezza. Non lasciatevelo sfuggire, doomsters (e non solo).

M. Interceptor
Voto: 8/10

Tracklist:
1. Inapte 
2. Kintsugi 
3. La parabole des aveugles 
4. Ichinawa 
5. Le sens du vent 
6. Vulnerant Omnes, Ultima Necat 
7. Attrition
8. Fragmenté 
9. Miserere 
10. Brisé 
11. Partie

Line-up:
Neil Leveugle - Bass
Vincent Baglin - Drums
Edgard Chevallier - Guitars, Drum programming
Simon Perrin - Vocals (lead)

Web:
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